Biografia

Nato a Cento in provincia di Ferrara nel 1930, Vidoni iniziò la sua formazione artistica presso l’istituto d’arte “Dosso Dossi” di Ferrara, trasferendosi poi all’istituto d’arte di Modena ove conseguì il diploma. Il padre Guido (1897-1967), era un impiegato delle Ferrovie Venete. La madre, Rosa Poschi (1897-1999), era una maestra elementare.

Vidoni cominciò l’attività lavorativa realizzando disegni tecnici per diverse aziende di Cento e dintorni (Baltur, Lamborghini), approdando, infine, nel 1956 all’insegnamento di materie artistiche nelle scuole medie, ove rimase in servizio attivo sino al 1982. Nel 1960 Vidoni sposò Marina Ferriani, sua compagna di vita fino alla morte. 


Nel 1952 iniziò a praticare il paracadutismo, sport che abbandonò nel 1968 in seguito a un grave incidente di lancio. Fu durante la lunga convalescenza in ospedale che iniziò una profonda riflessione verso l’utilizzo concettuale dell’immagine ottica. Il che non gli impedi di proseguire l’intensa attività pittorica a cui si dedicava da tempo.


Risale al 1976 la sua adesione al collettivo artistico “Gruppo A”, col quale partecipò a numerose mostre fino ai primi anni ottanta. Nel 1978 collaborò col regista Pupi Avati alla pellicola Le strelle nel fosso dipingendo uno dei murales che decoravano la facciata della casa dei protagonisti e scattando diverse fotografie sul set.

Nel 1984 Vidoni venne invitato a unirsi al gruppo “Unicorno”, coordinato dai critici Mariano Apa e Francesco Carlo Crispolti, con cui espose nel 1985 a Roma e Macerata. Nel 1986 aderì al Centro Studi e Ricerche “Fotografia e Territorio”, partecipando con esso a numerose campagne di documentazione fotografica dei beni territoriali ed etno-antropologici.. Nel 1987 fu attivo tra I Celebranti, gruppo di artisti  guidati dal critico Franco Solmi e interagì col critico d’arte Giorgio Celli. con il quale nel frattempo aveva stretto proficua amicizia. Significativa, duratura e produttiva la sinergia intellettuale instaurata, a partire dai primi anni ’70 e proseguita per almeno 20 anni, con lo storico della fotografia Ando Gilardi, direttore delle riviste nazionali “Photo 13”, “Phototeca”.

Vulcanico e iperattivo Vidoni ha continuato a produrre arte sino alla morte, giunta prematuramente nel 2001 per un male incurabile.

Nel 2014 per volontà della vedova Marina Ferriani, è stata istituita presso il Liceo Artistico “Dosso Dossi” di Ferrara, una borsa di studio decennale indirizzata agli studenti . del quinto anno (maturandi) per ricordare la figura e l’opera artistica di Bruno Vidoni. Nello stesso anno l’amministrazione comunale di Cento, sua città natale, gli ha intestato una via, in località Penzale. 

Bruno Vidoni ritratto dal Fotografo Rebeschini

Bruno Vidoni dopo un lancio paracadutistico, anni ’60 (Archivi Casa Vidoni)

Bruno Vidoni dopo un lancio paracadutistico, anni ’60 (Archivi Casa Vidoni)

Sul set de Le strelle nel fosso, 1978 (Archivi Casa Vidoni)

Bruno Vidoni assieme a Sergio Toppi (1932-2012), maestro del fumetto italiano, all’osteria SSciancalegn di Ponte Rodoni (Bondeno), 1999 (Foto di Roberto Roda)

Il Gruppo dell’Unicorno riunito nella Galleria Monti (Roma, dicembre 1984). Al centro in basso il gallerista Pio Monti, alle sue spalle il critico Francesco Carlo Crispolti, A sinistra, in piedi, Bruno Vidoni (Archivi Casa Vidoni)