Da tempo proliferavano mostre dedicate a fotografi del passato, dove ogni immagine ottocentesca veniva rivestita di valenze artistiche, a prescindere dal reale valore compositivo dell’immagine. Vidoni costruì nella propria abitazione, numerose fotografie pseudo-vintage, coinvolgendo come modelle diverse amiche che accettarono divertite di posare per lui.. Queste immagini, stampate con tecniche analogiche attuali, ma incollate su cartoncini originali d’epoca, vennero accettate come autentiche da diversi addetti ai lavori, che pure avrebbero dovuto saper riconoscere una moderna stampa virata alla gelatina ai sali d’argento da una albumina di fine ottocento. Alcuni di questi “finti” nudi d’epoca furono pubblicati come veri in un volume di storia della fotografia modenese del 1986.